BAMBOLA GONFIABILE | ANTIGONE NUDA  


TAMBURI DI SETTEMBRE

Sento il richiamo delle membra di famiglia
o meglio ciò che resta
ossa sublimate in cenere
è una tenaglia
in cui la carne viva
s’incaglia
come un’alga
slancio d’animo
arenato
ricordo che porto!
getta l’ancora
perché tanto è abisso
manco profondo /
è mare mio e tuo
è mare nero
e lutto sporco
di benzina
e piombo
sul fondo
e da lì ti parlo come a un sordo
come un sordo.

Io ti vedo sì; ma vedo che sei
dimentico
abbandonato
sepolto sotto un cielo spoglio
non un fiore che cresca sulla tua
tomba //
e quando vengo da te
alle cinque meno cinque
cinque meno cinque
cinque meno cinque …

 

scandisce il tempo il cinguettio
del merlo
e quando il corvo gracchia
quando il corvo gracchia
//

riconosco il tumulo
tra mille…


ETNA 

rami come mani di burattinai
ondeggiano
al vento che tutto tange e confonde
monito e tormento
monito e tormento
monito il tormento!
e mi domando: fino a quando reggo?
io mi domando fino a quando reggo!
l’avresti detto?
la veste del successo un sudario che t’affossa collo e cranio
e nulla può
contro un corpo nudo spalancato che diventa canto e chino il capo!
in ginocchio sulla terra che si sfalda e poi mi sdruma vado sotto io sprofondo
metà globo metà donna sembro dama ma mi scorre dentro … lava!
vulnerabile vulcano parla piano
la fragilità sta nella roccia che si spezza e non si piega
e non ritorna intera! monte su monte parrebbe impedimento
ma può diventar riparo un ostacolo che
che trattenga il vento!
l’avresti detto?
la veste del successo un sudario che t’affossa collo e cranio e nulla può
contro un corpo nudo spalancato che diventa canto!
tu! nata il quattordicesimo giorno del nono mese come la diva
quella bianca con la voce nera
bella fuori bella dentro così tanto da diventare di se stessa
scempio!
lei che cento volte muore
anche tu così
muori!
vissi e niente m’incupì di più dello stormo brulicante e caotico delle rondini in cielo
e del loro urlo agghiacciante
potrei vestirmi di aloni rossi come veli
da cui vedi e non vedi questo corpo che pur segui
come in una giungla aggrapparsi e inciampare
ti piace? giocare all’amore col sangue, ti piace?
e fu subito Sabba ed io come una pazza
sono tornata a cavalcare le lepri nelle notti violacee e ventose
e la luna imbevuta di nubi sparisce e spaventa
ma io ho il piede sporco
che non parla
che fa l’unica cosa che fa: avanza!
lo senti? sono io sono il turbine di paranoie e mi contorco sono l’abito della spagnola in rosso sono questo vento burattinaio che smuove i fili e confonde
monito e tormento monito e tormento monito e tormento
e massimamente esisto in questo sfinimento
io vulcano spento, do la colpa a un aspetto di me che non governo,
sei contento, milord, sei contento?
sono reo confesso!
e uso il maschile per esprimere forza
perché in realtà
son donna.


BAMBOLA GONFIABILE 

“You have to understand the way I am, mein herr
A tiger is a tiger, not a lamb, mein herr
But I do what I can
inch by inch
step by step
mile by mile
man by man”

Mi hai deluso? sì, ti scuso
scusa ma non sarai il mio sposo
è sceso.. il desiderio, non è vero?
Hei.. non è vero che ti uso
uso essere ciò che sono e cambio
ad uopo / cambio l’uomo come cambio
l’olio ogni sei mesi così fan tutti così fan tutte
sono distrutta per non dire alla frutta
mi stanno strette le tue esigenze
come le mie tette negli abiti
ma tu adibiscimi a ciò che vuoi
io sono come trascinare un carro
pieno zeppo di buoi, ma sei sicuro
che ancora mi vuoi? no perché
mogli e buoi dei paesi tuoi
ma prenditene una nu poc credent
pe fa cuntent a gent
che se po’ nunn’esc nient
sta semp chill’ata nu poc fetient
nu poc a malament che nun s’allamient
pecché nun ten manc i dient
e poi si sa i pompini senza denti
all’inzio lasciano sgomenti ma dopo
sono tutti ben contenti si convertono
alla dentiera come i più ferventi credenti
di fronte all’acqua santiera …
e non lo dico io… lo sostiene Pereira.. //

bambolina… Che carina…
voglio una bambola gonfiabile tutta per me
che gonfio la notte che gonfio di botte
che gonfio perché
lei mi mena
se mi dimeno dentro te!

voglio una bambola scopabile tutta per me
la voglio bona bruna come Beyoncé
voulez vous danser? voulez vous danser?
ne voglio una alla mia mercé
fammi uno chassè uno tre
un pas de puré uno tre e dopo
portami un caffè
uno tre…

Ah-ha, ah sì? vuoi una bambola gonfiabile tutta per te?
che gonfi la notte che gonfi di botte che gonfi perché
lei ti mena se ti dimenti dentro me?
bene allora io voglio un uomo come Action man
lo voglio bono sodo che scenda dal cielo cantando
“It’s raining men! Hallelujah!”
ne voglio uno romantico come Ross con la sua Rachel
Green che mi dica un po’ buffo
voglio suonarti i capezzoli e fargli fare driiiin
Green Day? non li gradisco ma hey se piacciono al mio toy boy T-Jay
allora sì, vai di Green Day, perché poi
diventerò una MILF una GILF
sarò fuori da ogni categoria..
non voglio essere
non voglio essere
non voglio essere
una GIF di me stessa e finire al
Giffoni Film Festival
a guardare un corpo nudo
e dire ‘che toni plastici’
quando in sala i corpi attorno a me son tutti
flaccidi..

Ma ha ragione il Marotti
Noi qui a fare i contest di poesia
per un po’ di applausi, voti e botti
ma la poesia non deve vincere
deve bruciare le pareti di questo bar
le pareti di questa città
le pareti del tuo intestino, non è tenue
la mia poesia è retta come il tuo culo
brucia
le pareti del tuo destino
ancora incrociato a lei
ma io me ne infischio
come il menisco
lo asporto come un chirurgo che froda il fisco
in una bisca …
adesso scusa ma stacco no davvero scappo…

ma non ti preoccupare perché la mia poesia
non è una ma ce ne sono tante, come Laure Palmer
carine Cheerleaders, Miss Twin di sto cazzo
perché poi la notte sono troie si fanno tutti in città
camminano col fuoco, è demoniaca!
hey ma io non giudico
perché anch’ io come lucifero
porto una luce dentro e mi ribello
e se non l’hai capito ti faccio un disegno..
perché io nel mio inferno..
regno.


Eugenia Giancaspro (Benevento 1990), linguista clinica e interprete LIS; nel 2008 si trasferisce a Padova per approfondire gli studi in Lettere Moderne, laureandosi in Linguistica per la sordità e disturbi del linguaggio all’ Università Ca’ Foscari di Venezia. Dal 2016 lavora nel mondo della sordità, dell’inclusione sociale e dell’educazione. LIS-slammer da tre anni, attualmente vive e lavora a Milano. In attesa della sua prima pubblicazione, accessibile alle persone sorde e cieche, si può leggere e vedere un’anteprima qui: Antigone Nuda http://eugeniagiancaspro.wordpress.com 

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